Cos'è
Mercoledì 9 marzo, in collegamento con l’IISS “C.A. Dalla Chiesa” di Montefiascone, gli alunni delle classi terze della scuola secondaria “F. Flavioni” hanno partecipato all’incontro con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, in occasione della presentazione del suo libro “Mio fratello. Una vita con Peppino”. L’evento si è svolto nell’ambito delle attività della Rete della legalità “G. Falcone” di cui l’Istituto Comprensivo Civitavecchia 2 fa parte e che ha come obiettivi l’educazione alla legalità e la lotta alla mafia. L’incontro ha fatto sì che gli studenti potessero ascoltare dalla viva voce di Giovanni Impastato il racconto dei fatti di cui erano venuti a conoscenza precedentemente con la visione del film “I cento passi”. Hanno pertanto potuto riflettere, grazie alla sua preziosa testimonianza, su temi importanti come il valore della memoria, il coraggio di denunciare e l’impegno civile nella lotta alla mafia. Tanta l’emozione provata durante una mattinata speciale, emozione che traspare anche dalla stessa voce di alcuni alunni e alunne delle classi terze:
“Sono sempre stata affascinata dalle storie di mafia e soprattutto dalle persone che hanno cercato di combatterla. Peppino Impastato è un esempio perché ha combattuto la mafia andando contro la sua stessa famiglia. Mi ha colpito molto il ruolo di sua madre Felicia che dopo l’assassinio del figlio, non ha cercato vendetta, ma si è rivolta alla giustizia, proprio come avrebbe fatto Peppino.” (Alice De Amicis, 3A)
“Peppino studiava molto. Ho capito che studiando si può migliorare la società” (Ruggero Meconi 3A)
“Parlare con Giovanni Impastato è stato davvero emozionante. Questa esperienza ci ha messo faccia a faccia con una realtà che spesso cerchiamo di allontanare per paura: quella della Mafia. Le sue parole sono arrivate a noi ragazzi con una potenza unica e sono sicura che rimarrà impressa per sempre nei nostri cuori. Questo incontro è stato un modo per dar vita ad una fiamma che non si spegnerà mai, perché alimentata da una forza imbattibile: la Memoria. Questa parola riecheggerà nelle nostre menti per molto tempo, ma sta a noi scegliere se continuare a mantenerla in vita o se trasformarla in un vago ricordo. Memoria e cultura sono le armi più potenti che possano esistere, anche contro nemici che sembrano invincibili. Peppino non ha perso la battaglia e la Mafia non riuscirà mai a sconfiggerlo del tutto, perché la sua determinazione regna nel ricordo che ci è stato donato in questo indimenticabile mercoledì”. Elena, 3C
“Il collegamento con Giovanni Impastato è stato molto interessante, abbiamo conosciuto aspetti personali, sia di lui che di Peppino, di cui non eravamo a conoscenza. Ammiro molto il suo coraggio di andare di scuola in scuola, raccontando la sua esperienza e quella del fratello, vissuta a causa della mafia. Spero che la sua testimonianza sia da esempio affinché la mafia venga sconfitta”. Elisa, 3C
“L’incontro di mercoledì con il fratello di Giuseppe Impastato mi ha fatto capire la vera importanza della Memoria e della cultura che acquisiamo studiando, perché grazie ad esse possiamo capire e affrontare le realtà che cerchiamo di non vedere o che vengono nascoste. Cosa può significare Memoria: ricordare? Se riflettiamo, tutte le tragedie successe negli anni passati non le abbiamo dimenticate grazie ai monumenti o alla Casa della Memoria, che ci fanno rivivere la storia come se fossimo stati presenti durante tali avvenimenti e potessimo percepire le emozioni e sofferenze subite da coloro che ne sono state vittime. Possiamo citare molte persone che hanno combattuto la mafia, uno tra questi è Giuseppe Impastato, che ha evidenziato la vera realtà dei fatti, vissuti sulla propria pelle, rivelando una forza immensa. Le sue azioni rimarranno impresse nella storia come un marchio che ci identifica. Giovanni impastato, rispondendo alle nostre domande, non ha classificato suo fratello come un eroe, perché ha detto: “Gli eroi sono irraggiungibili”, ma proprio questa frase mi ha fatto ricordare un verso del “5 maggio” di Alessandro Manzoni cioè:”Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza” e io penso che sia proprio così, perché solo noi, venuti dopo di lui, possiamo veramente capire se è stato realmente un eroe. La mia risposta è sì, perché non è da tutti affrontare un’associazione mafiosa così potente, mostrando coraggio e forza d’animo. Ammiro anche Giovanni Impastato che ha dedicato la sua vita al racconto della storia della propria famiglia nelle scuole, dimostrando che la mafia non fa del bene, ma è contro le regole civili della nostra società. Egli ha anche un altro obbiettivo cioè: far capire ai giovani che la mafia non è presente solo in Sicilia ma si trova in ogni parte del mondo. Ringrazio la Dirigente scolastica per aver dato l’opportunità a noi studenti di incontrare una persona come Giovanni Impastato, che con la sua testimonianza ha fatto sì che il nostro Istituto facesse parte della Rete scolastica della Legalità”. LILIANA, 3C
“Il concetto che più mi ha colpita è stato quello della Memoria, in particolare una frase detta da Giovanni Impastato:”Il nostro futuro va costruito sulla Memoria.” Credo che non ci sia frase più vera. Tutti i ricordi insieme formano la memoria, fondamenta del nostro futuro, perché senza di essi l’uomo non conoscerebbe nulla e sarebbe continuamente confuso. Grazie a essa noi oggi abbiamo le risposte alle molte domande che ci facciamo ogni giorno ed è necessario usarla nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione, così da non commettere gli errori del passato. La Memoria per me è una guida per un domani migliore”. Rebecca, 3C
Foto
Destinatari
La Comunità scolastica
Luogo
Via Barbaranelli 3-3a, Civitavecchia
Costi
Evento Gratuito